un Amore ai tempi dell'Impero...

giovedì 19 gennaio 2012

Ubi iacet dimidium, iacet pectus meum...

L'amore è la più saggia delle follie, un'amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire...i sogni sono come angeli, tengono a bada il male...TU, il mio : Giulio.

LEI, la stella più brillante del cielo, colei che ha fatto rinascere il mio cuore...Annia.

Vivido è il ricordo, quella sera trascorsa insieme all'Isola Tiberina, complici l'argentea luna che si specchiava nelle acque del fiume Tevere e un cielo stellato tutto da ammirare. Camminavo al tuo fianco, lasciando che il cuore tremasse ogni qualvolta i tuoi occhi incontravano i miei, smarrendomi nella luminosità del tuo sorriso, l'irrefrenabile desiderio di divenire la tua Domina, di condividere la mia vita con te, giorno dopo giorno. E d'improvviso, quel tuo verbare, dolce musica per le mie orecchie, quel "Ti Amo" appena sussurrato, occhi negli occhi, le nostre labbra schiuse che cercavano spasmodiche quelle dell'altro. Abbiamo fatto l'Amore, disegnando l'uno sulla pelle dell'altro i nostri sogni, il desiderio di rimaner insieme affidato al vento dalle nostre dolci parole. Abbiamo così deciso, nell'Anno IV Mese IX Giorno 12°, di sugellare la nostra unione dinanzi agli Dei, nella figura del Sommo Pontefice Drusilla. Ci siamo premurati di far pervenire ai nostri amici, nonchè ai rappresentanti delle nostre Gilde di appartenenza, una pergamena elegantemente stilata nel quale annunciavamo la data del nostro fidanzamento, nonchè il loco nel quale si sarebbe tenuto un sontuoso banchetto da noi offerto.
Numerosi gli invitati accorsi per prender parte alla cerimonia, meravigliosi i doni ricevuti per festeggiare il lieto evento.
E noi, dinanzi all'altare, pregando affinchè quella nostra unione potesse durare nel tempo, affinchè fossimo stati in grado di allevare i figli che gli Dei avessero voluto donarci. Mano nella mano, i rispettivi palmi incisi con una lama affinchè il sangue ne fuoriuscisse mescolandosi, la nostra Promessa d'Amore sussurrata al cospetto di tutte le Divinità mentre l'uno donava all'altro il simbolo del proprio Amore.
E i Musici, splendida sorpresa, ad allietarci con i loro canti, permettendoci di ballare, stretti l'uno l'altro, sulle note di una melodia che tutt'oggi mi accompagna dia dopo dia...

"Quando sono triste, lei viene da me a regalarmi mille sorrisi, va tutto bene, dice, va tutto bene. Prendi da me tutto quello che vuoi, qualsiasi cosa, qualsiasi".

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